domenica 20 gennaio 2008

Ama il prossimo tuo come te stesso, anche se ha il becco e le ali o cammina a 4 zampe e ha la coda

In fondo tutte le cose appartengono allo stesso calderone universale, l'infinitesimale della materia è come un brodo misto dentro il quale sguazziamo allegramente tutti noi, le nostre cose, i nostri pensieri. Guardando un sasso contempliamo un diverso stato energetico dell'insieme della materia alla quale apparteniamo e ogni nostro pensiero è una reazione elettrochimica di questo insieme. Ogni volta che soffermo la mia attenzione sullo sguardo di un gatto, un cane o un altro animale ritrovo una parte di me in loro che ha le stesse funzioni, mi rendo conto che hanno emozioni e bisogni similari al 100 per 100 ai miei. Sottostiamo bene o male alle stesse leggi della fisica e della chimica, ed anche se come umani ci riteniamo all'apice della piramide dell'evoluzione, siamo fragili quanto loro. Se ci ficcano un chiodo in testa, sia che sei una mucca sia che sei un uomo senti il medesimo dolore e fai la stessa fine, se ti mettono appeso sul ciglio di un burrone ti caghi addosso, sia che sei un gatto sia che sei un uomo, allora perché si pensa ancora oggi ad un animale come ad un oggetto o un materiale da fagocitare e buttare giù dallo scarico fognario umano. Mi rispondo che viviamo in un mondo in cui si uccidono bambini per masturbarsi o estirparne gli organi, si massacrano popolazioni per lotte di potere ed economiche, si producono tonnellate di rifiuti e veleni perché l'economia non può subire rallentamenti, la vita umana è soltanto un valore commerciabile e rientra nei bilanci aziendali che se ne fottono dell'umanità di ogni singolo individuo. Quindi in un mondo simile come pretendere che si abbia il giusto rispetto e riconoscimento per esseri che non hanno nessuna capacità di difendersi e soprattutto non hanno la capacità di organizzare una moderna class action contro la bestialità umana. Tutti mangiano il pollo, o il coniglio o la bistecca di vitello o maiale, ma quanti mangerebbero carne se dovrebbero uccidere un animale con le proprie mani? Un coniglio è bello a vedersi attraverso la vetrina di un negozio di animali, paffutello e col fiocchetto, il bambino passa e dice "Papà! Che carino, me lo compri?", allora io dico che se in macelleria lo si espone in questo modo, probabilmente su 100 conigli acquistati 80 non andrebbero a finire in padella, perché vederli e sentirli come un essere vivente e non come materiale inerte da masticare è un'altra cosa. Il trucco è che siamo assuefatti a una realtà parallela dove preferiamo non pensare oggettivamente da dove proviene un cosciotto di agnello e preferiamo ignorare anche che la bistecca deriva da una mucca alimentata con farina composta dai suoi stessi simili, hanno fatto diventare la mucca cannibale, sempre in nome dei bilanci aziendali. Qualcuno di voi ha sicuramente un animale domestico e tra questi c'è sicuramente qualcuno che ama quell'essere oltremisura, addirittura come un familiare o un fratello, io sono uno di quelli. Devo dire che anni fa anch'io vivevo nel limbo e nell'offuscamento della capacità di concretizzare la reale importanza degli animali e della natura, è stato dopo aver adottato dei cuccioli di gatto e aver lottato per farli vivere che mi si sono aperti gli occhi. I loro sguardi, il loro affetto sincero, la loro spensieratezza e giocosità hanno fatto il resto. La mia sensibilità verso la vita in generale e soprattutto verso la sofferenza di tutti gli esseri indifesi ha subito un'esponenziale crescita, non è che sia diventato un santo, ma ho migliorato il mio approccio con la società in generale e sviluppato un profondo senso di conservazione per quelle cose che mano a mano stiamo perdendo senza rendercene conto. Siamo troppo impegnati a pensare come comprarci il mega televisore al plasma dove guardare quei programmi che ti stimolano a mangiare e ingozzarti e ti insegnano a scorrazzare con un suv da 5000 di cilindrata su e giù per la città perché fà chic, sbavando di bestemmie contro tutti gli imbranati che ci bloccano il traffico e intanto diventiamo sempre più fottuti.