lunedì 15 ottobre 2007

Orizzonti nefasti - breve considerazione sul problema del cambiamento climatico

Bloggers Unite - Blog Action Day

E' di questi giorni la notizia dell'assegnazione del nobel per la pace ad Al Gore, per il suo film documentario sugli effetti e cause del riscaldamento globale terrestre e per l'impegno dimostrato in questo campo. Come accade spesso nei casi di divulgazione pseudoscientifica, non sono mancati attacchi critici contro Al Gore e la sua chiamiamola "interpretazione" del problema inquinamento, primi tra tutti, quelli del movimento di LaRouche che lo accusano a vario titolo di esercitare una truffa informativa a danno dell'opinione pubblica, notizie riportate e leggibili sul sito www.larouchepub.com.
Facendo questa premessa, volevo arrivare al punto di mettere in evidenza, che benchè si critichi il lavoro di Al Gore bollandolo come inesatto, allarmistico o ipocrita, di certo non si può ignorare che ha il merito di scuotere le coscienze e farci fermare a pensare per un attimo ed analizzare quello che realmente sta accadendo, anche solo per smentire o provare le teorie del film.
Interessanti informazioni sulla diversità di vedute del cambiamento del clima si possono visionare sul sito di Athenet
http://www.unipi.it/athenet1-14/11/dossier/index.html dove vi è un resoconto del meeting del 2004 a San Rossore, si possono leggere gli interventi de “Lo scettico” Richard Lindzen e “l'allarmista” Robert Watson i due sono i principali rappresentanti di due culture scientifiche che si fronteggiano senza esclusione di colpi sull'argomento del cambiamento climatico.
Ma una cosa più di tutte mi ha colpito tra le notizie trovate in rete, ed è il rapporto segreto censurato dai responsabili della difesa in Usa e ottenuto dall'Observer, il quale dice che i cambiamenti climatici dei prossimi 20 anni potrebbero portare a una catastrofe mondiale, con milioni di vittime, guerre e disastri, che ci saranno possibili sollevamenti popolari e guerre nucleari; la Gran Bretagna si avvia verso un clima "siberiano" in meno di 20 anni; in pratica si mette in evidenza che la minaccia ecologica per il mondo è prioritaria e più pericolosa del terrorismo.
Dietro la commissione dello studio c'è una leggenda del Pentagono tale Andrew Marshall, 82 anni, soprannome, come il maestro Jedi di Guerre stellari, capo dell'Office of Net Assessment, uno di quegli esperti i cui pronunciamenti hanno sempre avuto una grande influenza sulle strategie della difesa. Marshall ha incaricato di redigere il rapporto Peter Schwartz e Doug Randall, del think tank californiano
Global Business Network. Schwartz, consulente della Cia, già capo della pianificazione del gruppo petrolifero Royal Dutch/Shell, è uno dei più stimati futurologhi americani, collabora con Steven Spielberg per Minority Report e autore di Inevitable Surprises: Thinking Ahead in a Time of Turbulence. Il rapporto, si concentra sugli scenari ambientali e geopolitici che potebbero derivare dal nuovo scenario climatico, e su quali saranno le conseguenze per gli Stati Uniti. Schwartz e Randall, oltre a consultare l'immensa bibliografia sui cambiamenti climatici, hanno parlato con diversi scienziati, pregandoli di raccontare tutto quello che sanno, anche ciò che evitano di esprimere in pubblico.
Non si tratta, dunque, di un documento scientifico,del tipo di quelli redatti dall’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC)(premiato insieme ad Al Gore), più volte messi in discussione dallo stesso governo statunitense, ma di dati e prospettive che nascono in seno all'amministrazione politico militare economica degli Stati Uniti.
Il rapporto sembra sia stato redatto non tanto per spirito altruistico ma per studiare quali potranno essere le misure di difesa nazionale necessarie a contrastare
il prevedibile afflusso di decine di milioni di rifugiati ambientali e assicurare una egoistica sopravvivenza agli USA.
Il rapporto si può scaricare e leggere nella sua interezza da qui http://www.antersass.it/frontedellacultura/Pentagon_Report.pdf
Si vedrà come in fondo il teorema di al Gore sia molto ottimistico in confronto.